I Muscoli costituiscono il “motore” dell’apparato muscoloscheletrico, e contranedosi o rilassandosi consentono il movimento. Più dettagliatamente, la variazione di lunghezza del muscolo provoca lo spostamento dei segmenti ossei attraverso un complesso sistema di “corde”, ovvero i Tendini. Questi, quindi costituiscono il punto di congiunzione tra il muscolo e l’osso.
E’ quindi chiaro come qualsiasi movimento, anche quello più banale, comporti il lavoro dei tendini, che subiscono quindi migliaia e migliaia di stimoli ogni giorno. L’integrità dei tendini ed il loro funzionamento armonico è fondamentale è per poter eseguire i movimenti sportivi, ma anche quelli delle normali attività della vita quotidiana, senza dolore.
Nel corso della vita, in seguito a microtraumi di lieve entità ma ripetuti nel tempo come durante lavori usuranti o nella assidua paratica sportiva, le trutture tendinee possono andare incontro a degenerazione. Talvolta, ciò può avvenire semplicemente come conseguenza del fisiologico “invecchiamento” dei tessuti. Condizioni di estrema degenerazione possono poi esitare anche in vere e proprie rotture tendinee acute.
Generalmente, i sintomi della patologie ortopediche dei tendini sono aspecifici, ovvero non è sempre semplice distinguere quale sia la patologia alla base, pertanto entrano spesso in diagnosi differenziale con altre lesioni, ad esempio quelle articolari. Infatti, molto spesso il principale sintomo delle tendinopatie è il dolore. Benchè ciò possa sembrare semplicistico, la sintomatologia dolorosa risulta spesso molto accentuata, sino a compromettere in maniera seria la qualità della vita del paziente, impedendo di praticare l’attività sportiva preferita o addirittura impedendo di portare a termine le nromali attività della vita quotidiane. La gestione di queste patologie è molto complessa, essendo i tendini costantemente sollecitati durante il movimento, auto-alimentando il circolo vizioso della patologia. Inolte, in caso di rottura tendinea, si può avere la pressochè completa perdita della funzione e del movimento che il determinato tendine svolge.
E’ dunque fondamentale una visita Ortopedica, eventualmente integrata con degli adeguati esami strumentali come una radiografia, una risonanza magnetica o una ecografie, per raggiungere una diagnosi corretta, che rappresenta il necessario punto di partenza per un trattamento efficace.
La visita Ortopedica dei Tendini e Muscoli prevede una indagine anamnestica, ovvero un riassunto della storia clinica, dei traumi e dei sintomi. Questa è integrata da una serie di manovre atte a identificare le strutture “danneggiate”. Infine, il quadro è completato con la visione degli esami strumentali in possesso del paziente (che si invita a portare con sè ad ogni visita!). In alcuni casi, quando necessario a dirimere la diagnosi, la visita può essere integrata con una ecografia eseguita seduta stante, evitando quindi di inviare il paziente a domicilio per l’esecuzione dell’esame. Un clinico Esperto può impiegare anche pochi minuti per portare a temine questi compiti. E’ invece indispensabile dedicare il tempo necessario a spiegare al paziente la propria patologia e le caratteristiche delle vari tipi di trattamento.
A seconda della diagnosi, sono disponibili delle opzioni terapeutiche per trattare ogni specifica patologia.
Medico Chirurgo, Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Dirigente Medico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Professore a Contratto all’Università di Bologna.
Visita a Bologna, Milano, Rimini, Udine.
Iscritto all’Albo dei Medici Chirurghi di Bologna N° 16456
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