Recentemente è stato dimostrato come il tessuto adiposo (banalmente conosciuto come “grasso”) sia uno dei tessuti con maggiore potenziale rigenerativo. Al suo interno infatti sono contunute numerose cellule staminali, o “mesenchimali”, che lo rendono pertanto una fonte molto prolifica per prelievi ai fini terapeutici. Infatti, attraverso una mini-liposuzione dell’addome o delle cosce praticata in anestesia locale da medici adeguatamente formati, è possibile letteralmente “aspirare” la quantità di grasso necessaria per produrre il la sostanza terapeutica da iniettare nell’articolazione dolente.
Grazie ad un processo di frammentazione o separazione meccanica eseguita con dispositivi dedicati è possibile concentrare le cellule staminali, le quali una volta depositate nel sito anatomico tramite una infiltrazione, aiutano a promuovere il ripristino dell’omeostasi del tessuto (ovvero la condizione fisiologica) mediante il controllo dell’infiammazione, e a promuoverne la rigenerazione. Il trattamento è molto rapido e prevede il prelievo, la concentrazione e l’infiltrazione, le quali avvengono nel giro di 1 ora. Dopodichè generalmente il paziente può essere dimesso dopo un breve periodo di osservazione.
Evidenze cliniche: Nonostante il clamore sull’uso di cellule staminali, le informazioni disponibili sui risultati dell’iniezione di cellule staminali nei pazienti umani sono limitate. I risultati preliminari riportati sono comunque promettenti, con un profilo sicuro e senza eventi avversi maggiori. La letteratura scientifica più recente riguardante studi sul trattamento dell’osteoartrosi e le tendinopatie hanno riscontrato un miglioramento nei pazienti trattati con questa tecnica, anche se non sempre possibile un effetto placebo.
Il midollo osseo è un tessuto ricco di cellule che si trova all’interno delle ossa del nostro corpo, come il bacino, la tibia (ginocchio) e l’omero (spalla). Tra le tante popolazioni cellulari sono presenti, anche se in quantità ridotta, delle cellule staminali o “mesenchimali”. Queste cellule prossono essere prelevate ditettamente dall’osso tramite degli aghi dedicati e manipolate all’esterno con appositi macchinari in modo da aumentarne enormemente la concentrazione, rendendo il prodotto altamente ricco di cellule staminali e di altri fattori di crescita.
Questo prodotto dalle grandi potenzialità biologiche, una volta depositato nel sito anatomico tramite una infiltrazione, aiuta a promuovere il ripristino dell’omeostasi del tessuto (ovvero la condizione fisiologica) mediante il controllo dell’infiammazione, e a promuoverne la rigenerazione. Il trattamento è molto rapido e prevede il prelievo, la concentrazione e l’infiltrazione, le quali avvengono nel giro di 1 ora. Dopodichè generalmente il paziente può essere dimesso dopo un breve periodo di osservazione.
Evidenze cliniche: Nonostante il clamore sull’uso di cellule staminali, le informazioni disponibili sui risultati dell’iniezione di cellule staminali nei pazienti umani sono limitate. I risultati preliminari riportati sono comunque promettenti, con un profilo sicuro e senza eventi avversi maggiori. La letteratura scientifica più recente riguardante studi sul trattamento dell’osteoartrosi e difetti della cartilagine hanno riscontrato un miglioramento nei pazienti trattati con questa tecnica, anche se non è sempre possibile escludere un effetto placebo.
Il sistema immunitario svolge un ruolo critico nello sviluppo tissutale, nell’omeostasi e nella riparazione dei tessuti danneggiati. I Monociti e i Macrofagi, ovvero le cosiddette “Cellule Mononucleate” rappresentano gli elementi principali. Il loro ruolo è quello di modulare il processo infiammatorio attraverso la produzione a livello locale di un ampio numero di citochine e di altre sostanze specifiche che danno inizio al processo di guarigione del tessuto, di stimolare la formazione di nuovi vasi sanguigni mediante il rilascio di citochine angiogeniche e di fattori di crescita nel microambiente del danno tissutale contribuendo al rimodellamento vascolare del tessuto da rigenerare ed infine di stimolare le cellule staminali locali a promuovere i processi riparativi. Per questi motivi le cellule Monocucleate sono state identificate come un possibile strumento della medicina rigenerativa per stimolare in modo naturale ed efficace la riparazione dei tessuti lesionati.
Il loro utilizzo avviene attraverso una semplice procedura di prelievo di sangue venoso. Dopodichè le cellule mononucleate vengono separate dalle altre componenti del sangue (tra cui cellule infiammatorie) attraverso un processo di filtrazione selettiva eseguito mediante uno specifico kit sterile monouso. Infine il concentrato di cellule mononucleate così ottenuto, caratterizzato da un’elevata vitalità cellulare, viene iniettato nella zona interessata dalla lesione durante una seduta ambulatoriale. Il procedimento è quindi di breve durata (20-30 minuti) e indolore.
Evidenze cliniche: Trattandosi di un prodotto innovativo e di recente introduzione, non esistono al momento evidenze cliniche solide, se non delle dimostrazioni di efficacia promettenti in ambito laboratoristico e cellulare. Le indicazioni in cui possono essere utilizzate le cellule Mononucleate con maggiore probabilità di successo sono le Lesioni Muscolari, le Tendinopatie Croniche come quella dell’Achille, del Rotuleo ed Epicondilite non responsive alla fisioterapia, e l’artrosi delle grandi articolazioni come spalla, anca, ginocchio, gomito, mano, polso, caviglia e piede. L’aspetto incoraggiante è che, trattandosi di una tecnica autologa, l’utilizzo di questo prodotto è sicuro e non presenta reazioni avverse.
Il nostro sangue è composto da molti tipi diversi di cellule deputate a scariate funzioni come globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma. Attraverso un semplice prelievo è vengono estratte indiscriminatamente tutti i tipi di cellule contenute nel sangue, senza la possibilità di slezionare i prodotti necessari agli usi terapeutici. Gazie però a delle speciali centrifughe ad alta velocità è possibile separare le varie cellule ed il plasma, in virtù delle loro differenti proprietà e caratteristiche. In questo modo, è possibile rimuovere le sostanze non necessarie e concentrare le Piastrine.
Queste cellule, che sono normalmente coinvolte nei processi di guarigione delle “banali” ferite, sono anche deputate alla produzione di Fattori di Crescita, i quali sono responsabili del controllo dell’infiammazione e della stimolazione della naturale risposta di guarigione. Pertanto, il prodotto della centrifugazione del sangue conosciuto come Plasma Ricco di Piastrine (o P.R.P.), presentando un’elevata concentrazione di piastrine e dunque di fattori di crescita è in grado, una volta depositato nel sito anatomico tramite una infiltrazione, di aiutare a promuovere il ripristino dell’omeostasi del tessuto (ovvero la condizione fisiologica) mediante il controllo dell’infiammazione, e di promuoverne la rigenerazione. Il trattamento consiste in una o più sedute ambulatoriali in cui sterilmente viene eseguito un prelievo ematico, viene eseguita la concentrazione ed infine effettuata l’infiltrazione. La procedura, che necessita circa 1 ora, può essere ripetuta sino a 3 volte a cadenza settimanale o bisettimanale a seconda della patologia da trattare e della sua gravità.
Evidenze cliniche: In numerosi studi il PRP si è dimostrato più efficace delle iniezioni con placebo, corticosteroidi e acido ialuronico steroidi per il trattamento dei sintomi dell’artrsi lieve o moderata. Come con altre iniezioni biologiche, numerosi studi hanno concluso che è possibile ottenere risultati migliori nell’artrpsi precoce rispetto a quella avanzata, anche se buoni risultati sono stati ottenuti anche in questi ultimi casi. Un altro campo di applicazione del PRP molto studiato è quello telle tendinopatie di Tendine Rotuleo, Spalla, Gomito, Fascia plantere e Tendine d’Achille dove sono stati ripotrati risultati superiori agli altri trattamenti disponbili nella maggiorparte dei casi.
Medico Chirurgo, Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Dirigente Medico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Professore a Contratto all’Università di Bologna.
Visita a Bologna, Milano, Rimini, Udine.
Iscritto all’Albo dei Medici Chirurghi di Bologna N° 16456
Codice Fiscale: GRSLRT85C20A944S