Sofia Goggia e Plasma Ricco di Piastrine (PRP): Scienza o Miracolo?

25 Febbraio 2022 by Dr. Alberto Grassi0
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E’ alla ribalta delle cronache sportive la medaglia d’argento nella discesa libera alle Olimpiadi Invernali di Pechino della campionessa Sofia Goggia, a meno di un mese dal brutto trauma distorsivo al ginocchio che aveva seriamente fatto temere per la partecipazione dell’atleta Azzurra.

Quest occasione ha offerto diversi spunti di riflessione. Il primo riguarda la classe e la tecnica della campionessa Italiana, che nonostante la carriera costellata di numerosi infortuni ha sempre gareggiato ad altissimi livelli salendo sul gradino più alto del podio in tantissime occasioni. Il secondo spunto di riflessione è puramente medico-scientifico, e riguarda la gestione del recente infortunio al ginocchio dell’atleta, che ha seriamente minacciato la partecipazione all’Olimpiade se non addirittura il proseguimento della carriera della sciatrice Azzurra.

Da quanto si evince dalla testate giornalistiche, la sciatrice durante una caduta in pista ha subito una distorsione del ginocchio con una lesione “parziale” del Legamento Crociato Anteriore, una piccola frattura del perone e una sofferenza miotendinea. Il recupero lampo della sciatrice, che le ha permesso di gareggiare e vincere la medaglia d’argento Olimpica, è consistito in un serrato percorso fisioterapico ed in una somministrazione di Plasma Ricco di Piastrine (PRP), conosciuto anche come “Concentrato Piastrinico” mediante una infiltrazione intrarticolare del ginocchio.

Ma in che cosa consiste il “Concentrato Piastrinico”?
In maniera molto semplicistica, in Concentrato Piastrinico non è altro che una miscela di fattori di crescita ottenuto mediante la centrifugazione del sangue “autologo” ovvero prelevato dal paziente stesso. Mediante la centrifugazione del sangue, vengono isolate e concentrate le piastrine ricche di fattori di crescita. Queste vengono successivamente iniettate nel tessuto dove si vuole ottenere uno stimolo “rigenerativo”.
Infatti, numerosi studi scientifici su modelli cellulari e animali hanno dimostrato come il Concentrato Piastrinico sia in grado di stimolare la riparazione di tessuti lesionati, anche in maniera più efficace e più rapida del normale processo di guarigione. Ciò ha dato il largo al suo utilizzo in tantissimi campi di applicazioni, tra cui anche il trattamento dei traumi sportivi e la degenerazione articolare.

In realtà, l’entusiasmo iniziale è stato sporcato da oltre un decennio di studi clinici che hanno dimostrato un periziale beneficio, se non l’inefficacia, nel trattamento di numerose patologie. Il meccanismo di validazione dell’efficacia del Concentrato Paistrinico è molto semplice: si studiano un gruppo di pazienti con una condizione simile, come ad esempio l’artrosi del ginocchio. Ad entrambi i gruppi viene somministrata una infiltrazione: ma al gruppo cosiddetto “di Trattamento” viene effettivamente somministrato il Concentrato Piastrinico, mentre al gruppo “di Controllo” viene somministrato un placebo, come ad esempio la soluzione fisiologica. Successivamente, i pazienti vengono rivalutati con dei questionari di gradimento, con test funzionali o con esami strumentali. Se emergono delle differenze di benefici, significa che il trattamento è efficace.

Il Concentrato Piastrinico è stato studiato in questo modo per numerose condizioni Ortopediche come l’artrosi di ginocchio, i danni della cartilagine, le tendinopatie della spalla e del tendine d’Achille, il gomito del tennista, le lesioni muscolari, e tante altre…con risultati discordanti. E’ quindi fondamentale per una indicazione ed una applicazione corretta del Concentrato Piastrinico nella patologia giusta ma soprattutto nel paziente adatto, che presenta quindi le specifiche caratteristiche per un migliore risultato. Il Concentrato Piastrinico non è infatti un elisir o una panacea per tutte le condizioni mediche, ma necessita di essere applicato con rigore scientifico.

Nel caso di Sofia Goggia, si tratta di un Miracolo o di Scienza?
Indubbiamente, il trattamento dell’atleta azzurra con una infiltrazione di Concentrato Piastrinico non ha “rigenerato il legamento rotto”; l’ipotesi più verosimile dal punto di vista medico-scientifico è che la inienzione intrarticolare di fattori di crescita abbia mitigato il processo infiammatorio post-traumatico, aiutando il ginocchio a “smaltire” in maniera più veloce il trauma distorsivo. E’ verosimile che la lesione “parziale” del legamento crociato non ne abbia compromesso la stabilità, e che quindi la atleta, guarita dal trauma distorsivo, sia potuta tornare a gareggiare con un ginocchio ben funzionante. Trattandosi di una lotta contro il tempo per un impegno sportivo di importanza vitale, l’approccio di un rapido recupero funzionale si è rivelato vincente.

Il Concentrato Piastrinico non è una prerogativa esclusiva degli alteri di alto livello, ma è disponibile per qualsiasi paziente con una problematica ortopedica. E’ chiaro che le indicazioni e le aspettative sono differenti tra atleti di elite e popolazione generale, dove il ricorso ai fattori di crescita è prevalentemente a scopo antidolorifico e per migliorare la qualità di vita piuttosto che per ottenere rapidi recuperi da infortuni.


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Dr. Grassi in breve…


Medico Chirurgo, Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Dirigente Medico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Professore a Contratto all’Università di Bologna.
Visita a Bologna, Milano, Rimini, Udine.
Iscritto all’Albo dei Medici Chirurghi di Bologna N° 16456
Codice Fiscale: GRSLRT85C20A944S



Dr. Alberto Grassi (Iscrizione Albo Bologna n° 0000016456)